Rabbia dell'Iran, che ammonisce: "La sua morte vi costerà cara". La
monarchia saudita è tra i governi con il più alto numero di esecuzioni
nel mondo
RIYAD - L'Arabia Saudita
comincia il 2016 con quarantasette esecuzioni capitali, tra cui quella
di un noto religioso sciita, scatenando la rabbia dell'Iran e le
proteste delle fazioni sciite in Iraq, Libano, Yemen e Bahrein.
Per il governo saudita molte delle persone condannate a morte e
giustiziate sarebbero state coinvolte in una serie di attentati compiuti
da al-Qaeda tra il 2003 e il 2006. Ma alcuni di essi erano oppositori
del regime ultraconservatore e a maggioranza sunnita. Secondo i dati di
Amnesty International, l'Arabia Saudita è tra i Paesi con il più alto
numero di esecuzioni nel mondo, secondo solo a Cina e Iran: dal 1985 al
2005 sono state messe a morte oltre 2200 persone. Da gennaio ad agosto
2015, le esecuzioni sono state più di 150. Le condanne sono state
eseguite tramite decapitazione.
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