Quell’osteria strappata alla mafia che dà lavoro ai ragazzi Down
Il caso di ‘La Tela’, nuovo ristorante e centro di aggregazione di Rescaldina (Milano),
gestito da una cordata non profit per avviare progetti di inserimento professionale
C’è più sapore quando un locale nasce dall’impegno civile, sociale e
culturale. È il caso di La Tela, nuovo ristorante e centro di
aggregazione di Rescaldina (Milano) gestito da una cordata di soggetti
non profit ed enti di formazione per restituire alla collettività un
bene sequestrato alla criminalità organizzata e avviare progetti di
inserimento professionale per giovani con disabilità e non. In sala e al
banco, infatti, ecco due ragazze down. «Per ora è stata assunta in
borsa lavoro per sei mesi solo Noemi, che ha 22 anni e fa un part-time
di una ventina d’ore settimanali per venire incontro alle sue esigenze
da nuotatrice - medaglia d’oro nei 50 farfalla ai Campionati 2014 Fisdr
(Federazione italiana sport disabilità intellettiva relazionale),
argento nei 100 e 200 metri -, ma è in procinto di essere inserita nello
staff anche Denise», precisa la referente di Team Down Eunice Gordon.
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