Per Legambiente, Greenpeace e Libera eliminare il corpo che conta 8.500
dipendenti (da non confondere con le decine di migliaia di operai
forestali) equivale a depotenziare la tutela dell'ambiente. Il
procuratore antimafia Franco Roberti: "Si toglie all’autorità
giudiziaria l’unico organismo che smaschera i crimini ambientali". In
più non è chiaro come si tuteleranno le riserve naturali
“Tana libera tutti”. Traffico di rifiuti, abusi edilizi, incendi boschivi: il governo rischia di spianare la strada agli ecoreati, spiegano le associazioni ambientaliste. Nel consiglio dei ministri del 15 gennaio, a meno di clamorose sorprese, un decreto attuativo della riforma della pubblica amministrazione riguarderà il Corpo forestale dello Stato. E sancirà il suo accorpamento all’interno dell’arma dei carabinieri per evitare sovrapposizioni e sprechi. Il corpo conta circa 8.500 dipendenti in tutta Italia, specializzati nella tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, nella prevenzione
e repressione dei reati in materia ambientale e agroalimentare. Questi
operatori non vanno confusi con gli operai forestali, oltre 10mila in Calabria e più di 28mila in Sicilia, che non hanno la professionalità degli agenti del Corpo. E che non
saranno toccati in alcun modo dalla riforma Madia, pur richiedendo alle
casse pubbliche uno sforzo che vale centinaia di milioni di euro ogni
anno.
Continua qui
Nessun commento:
Posta un commento