Un allevatore inglese usando illegalmente scarti di
cibo crudo per i suoi maiali nel 2002 dà origine a un’epidemia virale
veicolata da virus della famiglia coxsackie e da picornavirus, che si
diffonde rapidamente in tutto il mondo. La reazione della comunità
internazionale non si fa attendere: in Europa viene bandito l’utilizzo
di eccedenze alimentari per la dieta dei suini, mentre in Asia,
soprattutto in Giappone, i ricercatori si mettono al lavoro per trovare
un modo più sicuro di impiegare quanto non viene mangiato dall’uomo, e
ci riescono.
Ogni anno, ogni europeo mangia 34 chilogrammi di carne di maiale,
per un totale di 21,5 tonnellate. Circa il 75% delle terre coltivate
del mondo è destinato a cereali e vegetali diversi usati per nutrire
anche l’enorme numero di suini necessario a sfamare l’Europa, e molte di
queste terre si trovano oggi dove un tempo sorgevano foreste e savane
(1,2 milioni di ettari solo in America del Sud). Entro il 2050, inoltre,
il fabbisogno di carne di maiale aumenterà del 60%, con costi destinati
a salire fino a livelli difficilmente gestibili.
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