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martedì 5 febbraio 2019

“Dai rifiuti organici si produrrà acqua frizzante”

Lo studio firmato dal Cnr si sta già applicando in uno stabilimento nel Bergamasco. La nuova tecnologia consente di catturare l’anidride carbonica dai materiali di scarto


Non storcete il naso, perché forse ne avete già bevuto qualche sorso. L’acqua gassata prodotta dalla anidride carbonica dei rifiuti organici è una novità già pronta, e testata, per la grande produzione. E questa, per il mondo della scienza, è una gigantesca conquista. Non tanto per il miliardario mercato dell’acqua, quanto per il metodo di produzione e per la capacità di riutilizzo dei rifiuti. Frutto di uno studio tutto italiano, firmato dal Cnr, che si sta già applicando in uno stabilimento della provincia di Bergamo.
L’anidride carbonica oltre il metano
Il risultato più importante di questo lavoro riguarda la capacità di separare due componenti importanti e preziose durante il ciclo di smaltimento di quella montagna di scarti che ogni giorno finisce nei cassonetti. Del metano già si sapeva e infatti in molte realtà virtuose il gas che si sprigiona dai rifiuti viene catturato e sfruttato per alimentare i riscaldamenti e altri impianti industriali. La novità assoluta riguarda l’anidride carbonica: in un solo processo, grazie agli esperimenti fatti dal Cnr-Itm della provincia di Cosenza e dall’azienda Tecno Project Industriale, è possibile catturare e riutilizzare anche l’anidride carbonica. Ad un livello di purezza talmente alto da poter essere utilizzata anche per scopi alimentari. «Il biogas che deriva dai rifiuti organici, che normalmente viene usato come combustibile per riscaldamento o per produrre energia elettrica, è composto principalmente da metano ma anche da CO2, cioè anidride carbonica, per circa il 35 % - spiega John Jansen, responsabile del gruppo di ricerca sulle membrane polimeriche - La novità dell’impianto in cui è stata applicata questa innovativa tecnologia, è che l’anidride carbonica contenuta nel biogas, invece di essere rilasciata in atmosfera, viene interamente recuperata attraverso speciali membrane».
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