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domenica 31 marzo 2019

L’ira di Salvini: «Gli alleati non fanno altro che provocarmi»

Il vicepremier leghista arrabbiato con i 5 Stelle («Sul Congresso delle Famiglie mi hanno attaccato ogni giorno») e spiazzato dalla posizione del premier Conte sullo ius soli: non mi sorprendo più di nulla

«L’ultimo dei testimonial della famiglia tradizionale» è arrabbiato. Almeno a prima vista, per Matteo Salvini è una brutta giornata. Al punto che l’ira, che diversamente dal solito non è dissimulata neppure di fronte alle telecamere, quasi gli fa perdere di vista i due punti che voleva emergessero dalla giornata. Primo: «Il divorzio non si tocca, l’aborto non si tocca, i diritti che ci sono non si toccano. Noi siamo per ampliare i diritti». Punto numero due: guerra alle case famiglia che lucrano sui bambini loro affidati. Un po’ quello che già è accaduto con le cooperative che gestiscono gli immigrati, ma in chiave famigliare: «Visiteremo una a una le case famiglia, perché ci sono centinaia di bambini detenuti illegalmente da alcuni soggetti. E poi sarei io quello che sequestra le persone...».

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