Domande e risposte: il decreto firmato nella notte da Giuseppe Conte entrerà in vigore il 6 novembre e scadrà il 3 dicembre. La zona gialla, come deciso dal governo, sostituisce quella verde per sottolineare che non ci sono fasce esenti da rischi
Quando entra in vigore e quando scade il Dpcm?
Il Dpcm entrerà in vigore da venerdi 6 novembre e scadrà il 3 dicembre.
Chi decide in che fascia rientra ciascuna regione?
L'Italia, secondo i diversi livelli di rischio, è divisa in tre fasce: gialla, arancione e rossa. La zona gialla, quindi, sostituisce la verde di cui si era parlato fino a questo momento. La collocazione delle regioni nelle varie fasce sarà decisa dal ministro della Salute, sentiti i governatori, sulla base di 21 parametri. Ma il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha sottolineato che "a strategia adottata con il Dpcm non vuol dire esautorare i territori, ma anzi vuol dire lavorare insieme responsabilizzandoli".
Quali sono i parametri per "classificare" le regioni?
Tra i 21 parametri che serviranno a stabilire l'inclusione in una fascia ci sono il numero dei casi sintomatici, i ricoveri, i casi nelle Rsa, la percentuale di tamponi positivi, il tempo medio tra sintomi e diagnosi, il numero di nuovi focolai, l’occupazione dei posti letto sulla base dell’effettiva disponibilità.
Quali sono i colori ufficiali delle tre zone?
Il provvedimento del governo divide l'Italia in tre aree: gialla, arancione e rossa a seconda del livello di rischio. La zona gialla sostituisce quella verde in quanto Palazzo Chigi non vuol fare passare il messaggio (errato) che la zona verde possa essere esente da rischi e problemi derivati dalla diffusione della pandemia: anche quella gialla è dunque una zona di allerta covid. In serata il premier Giuseppe Conte illustrerà il Dpcm in conferenza stampa.
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