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giovedì 5 novembre 2020

Speranza alle Regioni: “Non ignorino gravità dei dati”. Ora la Calabria contesta la zona rossa, ma ha modificato i numeri della Terapia intensiva all’ultimo minuto

Non si fermano le tensioni tra governo e presidenti di Regione dopo l'annuncio delle nuove fasce di restrizioni. Il ministro della Salute ha ribadito che le decisioni vengono prese all'interno di una cabina di regia con tre rappresentanti indicati dalle stesse Regioni

La Calabria contesta la zona rossa e annuncia che impugnerà l’ordinanza del ministro della Salute. Ma proprio la Calabria, solo ieri, ha cambiato all’ultimo minuto il criterio dei conteggio dei malati in terapia intensiva contando solo i malati intubati. Un cambio che ha permesso di passare da 26 ricoverati a 10 nel giro di sole due ore. Per il presidente facente funzioni leghista Nino Spirlì niente di strano: la decisione del governo “è ingiustificabile” e anzi il sistema sanitario regionale non starebbe riscontrando difficoltà. Ma, come ha ricordato poco prima lo stesso ministro della Sanità Roberto Speranza, i dati che hanno spinto l’esecutivo a determinare le fasce gialle, arancioni e rosse sono gli stessi che vengono comunicati dalle Regioni: “È surreale”, ha detto, “che anziché assumersi la loro parte di responsabilità ci sia chi faccia finta di ignorare la gravità dei dati che riguardano i propri territori. Le Regioni alimentano i dati con cui la cabina di regia effettua il monitoraggio dal mese di maggio. Nella cabina di regia ci sono tre rappresentanti indicati dalle Regioni. Serve unità e responsabilità. Non polemiche inutili”.

L’accusa di Spirlì come degli altri presidenti di centrodestra in Piemonte e Lombardia, è che la decisione del governo sia arrivata per motivi politici. Ma la decisione nasce dopo una valutazione basata su 21 indicatori che non riguardano solo il numero dei casi, ma le evoluzioni della pandemia sul territorio.

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La Calabria cambia il criterio di conteggio dei ricoverati in terapia intensiva Covid: ora contano solo quelli intubati. Così il dato cala

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