ALESSANDRIA – Ancora una volta alla nostra redazione è arrivata la testimonianza di chi deve purtroppo fare i conti con imprevisti e ritardi legati all’emergenza covid. Katia, una alessandrina, ha raccontato la sua situazione.
“Le istituzioni ti lasciano in balia di te stesso” ha scritto la nostra ascoltatrice “Asl ti manda dal medico di famiglia e il medico di famiglia all’Asl. Alla fine nessuno ti ha in carico”. Tutto è iniziato quando il compagno della donna ha scoperto di essere positivo e lei ha iniziato a stare male, evidenziando i tipici sintomi del coronavirus. “Mi è stata prescritta una terapia anti Covid, anche se non avevo fatto alcun tampone che accertasse il mio stato. La Asl è stata informata eppure a loro non risulto. Nessuno ti chiama per sapere il tuo stato, eppure nella mail che ha ricevuto il mio compagno c’era scritto che sarebbe stato contattato ogni giorno per sapere se c’erano sintomi nuovi. Lo hanno chiamato due volte: nella prima gli chiedevano i componenti del nucleo familiare e lui ha comunicato tutto, evidenziando che anche io avevo i sintomi. Il giorno dopo è stato richiamato ma nessuno sapeva nulla della chiamata precedente. Lui allora ripete tutto quello che aveva già detto il giorno prima, compreso il fatto che anche io sto male. Nella terza chiamata, quando gli hanno comunicato il giorno in cui dovrà eseguire il tampone di controllo, è di nuovo emerso che la segnalazione che mi riguardava non risultava”.
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