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domenica 28 giugno 2015

Francia, attacco Isere: Salhi ha confessato: "Non sono un terrorista"

L'uomo sospettato dell'attentato alla fabbrica vicino Lione ha ammesso di aver ucciso e decapitato il suo datore di lavoro, ma parla di "difficoltà personali". Si indaga, con la polizia canadese, sul macabro selfie con la testa mozzata della sua vittima: è stato inviato in Siria

PARIGI - Alla fine, dopo ore di interrogatorio, Yassin Salhi ha confessato. L'uomo, fermato dopo l'attacco all'azienda di gas di Saint-Quentin-Fallaviern, nell'Isere, ha ammesso di aver ucciso e decapitato il suo datore di lavoro. Il 35enne di origini marocchine "ha anche fornito dettagli" sull'omicidio. Intanto s'indaga, con l'aiuto della polizia canadese, sul macabro selfie con la testa mozzata della sua vittima che Yassin ha inviato tramite WhatsApp ieri mattina alle 9 ad un numero di telefono in Canada.

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