Pagine

mercoledì 4 luglio 2012

Perché solo una donna su due lascia il compagno violento

I misteri dell'amore malato: abusi in crescita, ma troppe temono la separazione

Le paure più ricorrenti: il futuro dei figli e la mancanza di un lavoro. Un'indagine rivela che con l'età aumenta il tempo necessario a mollare il partner  di MARIA NOVELLA DE LUCA

 

ROMA - Le donne ne parlano poco, a fatica, e di solito dopo molto tempo. Ammettere che per anni si è pianto ma sopportato, sofferto ma non denunciato, spesso davanti ai figli, senza aver la forza di rompere le catene, è qualcosa che fa male, troppo male. Eppure è così. La maggior parte delle donne vittime di violenza tra le mura domestiche resta con il proprio partner. Per sempre, per un periodo lungo, per alcuni anni: comunque la rottura non è immediata e molto dipende dall'età delle donne, dalla presenza dei figli, dalla regione in cui si vive.

SPECIALE Fermiamo il femminicidio 1


Fuggire da mariti, fidanzati, padri aguzzini sarebbe la cosa più ovvia, più giusta, mettersi in salvo, proteggere i figli. E invece si resta: per paura, per povertà, per dipendenza. O altro. Quasi fosse una specie d'amore malato. "Mi picchiava per gelosia, così credevo...". Sono questi i risultati, sorprendenti e amari, di una ricerca dell'università di Bologna e della Fondazione Icsa, presieduta da Marco Minniti, dal titolo "Strategie di risposta alla violenza: chi resta e chi va". Quanto conta l'età, l'avere figli, vivere al Sud o al Nord... 

 

Continua qui

Nessun commento:

Posta un commento