A rischio povertà anche chi lavora, quasi uno su otto
Eurostat, l'11,7% occupati; Cgil, in area disagio 4,5 milioni di lavoratori
Cresce il lavoro precario e part time e aumenta il fenomeno dei "working
poor", ovvero di coloro che pur avendo un'occupazione sono a rischio
povertà. Secondo i dati Eurostat riferiti al 2016 l'11,7% degli occupati
in Italia, quasi uno su 8, pari a circa 2,6 milioni di persone, è a
rischio povertà. La percentuale è in crescita rispetto al 2015 (era
l'11,5%) e soprattutto sul 2010 (+2,2 punti percentuali) mentre si fissa
largamente al di sopra della media europea (il 9,6% degli occupati).
Punta il dito sull'occupazione precaria anche la Cgil che con uno studio
ha evidenziato la crescita del fenomeno affermando che circa 4,5
milioni di occupati (tra chi ha un contratto a tempo determinato e chi
ne ha uno di part time ma involontario) sono da considerare nell'area
del disagio.
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