Genova - Nessuna possibilità di minimizzare: è salito a 2.300 il numero delle persone indagate nell’ambito dell’inchiesta sulle analisi di laboratorio fatte ad amici e parenti senza pagare il ticket all’ospedale San Martino, un’indagine partita da alcuni esposti presentati in procura tre anni fa. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nas, tra il 2015 e il 2016, almeno 600 dipendenti avrebbero evitato a conoscenti, amici, parenti - e a se stessi - di pagare il ticket per le analisi di laboratorio. Le accuse, a vario titolo, sono falso, truffa ai danni dello Stato e accesso abusivo al sistema informatico.
Il sistema scoperto dai Nas era semplice: per evitare code e ticket si faceva risultare il paziente ricoverato. Il dipendente accedeva al sistema dell’ospedale e immetteva i dati della persona consentendo risparmi ogni volta di 6, 15 o 36 euro. La Corte dei conti nel 2017 aveva condannato a un risarcimento di quasi 96 mila euro, 37 dipendenti ed ex dipendenti del laboratorio di analisi dell’ospedale San Martino,(tra loro anche il direttore del laboratorio, Michele Mussap) senza troppo clamore.
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