Il commento di Roby Facchinetti, Red Canzian, Dodi Battaglia e Riccardo Fogli: "Abbiamo perso un fratello, un compagno di vita, il testimone di tanti momenti importanti, ma soprattutto, tutti noi, abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con se stessa"
Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh, è morto. L’artista si è spento all’età di 72 anni, a Roma dopo una carriera nel mondo della musica, non solo come batterista, ma anche come paroliere e cantante. Lo conferma al Fattoquotidiano.it Riccardo Vitanza di Parole e dintorni, l’agenzia che ha curato per anni la comunicazione dei Pooh. Ad annunciarlo per primo, sui social, l’amico Bobo Craxi: “Stefano amico mio. Suona e scrivi anche lassù”.
D’Orazio, scomparso per il Covid-19, come ha rivelato Loretta Goggi durante “Tale e Quale Show”, era l’indimenticato batterista dei Pooh dal 1971, quando ha sostituito Valerio Negrini che aveva deciso di abbandonare per essere solo l’autore della band. D’Orazio era anche il responsabile della parte finanziaria e manageriale del complesso. Un uomo concreto ma anche molto amato da Red Canzian, Roby Facchinetti e Dodi Battaglia. Dopo 38 anni, il 30 settembre 2009, aveva deciso di mollare tutto e dedicarsi alla sua attività di imprenditore musicale e autore di musical come “Pinocchio”, “Aladin”, “Mamma Mia”, “W Zorro” e “Cercasi Cenerentola”.
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