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martedì 4 dicembre 2018

Salvini twitta "A Torino arrestati 15 mafiosi nigeriani" ma Spataro lo bacchetta: "Si informi e non danneggi indagini in corso"

Dura reprimenda del procuratore capo di Torino al ministro dell'Interno che anticipa un blitz in pieno svolgimento e che al magistrato replica: "Vada in pensione". Il commento di Saviano: "Salvini ha fatto un'enorme cazzata: è il ministro più scarso, un fesso pericoloso"

Armando Spataro
La tirata d'orecchie è netta: "Ci si augura che, per il futuro, il Ministro dell'Interno eviti comunicazioni simili a quella sopra richiamata o voglia quanto meno informarsi sulla relativa tempistica  al fine di evitare rischi di danni alle indagini in corso". A farla, al ministro Matteo Salvini, è il procuratore capo di Torino, Armando Spataro, dopo che il vicepremier leghista aveva aperto la mattina con tweet trionfanti su arresti di stranieri avvenuti in varie città d'Italia.

Erano le 8.57 del mattino quando il numero uno del Viminale ha twittato: "49 mafiosi, colpevoli di estorsioni, incendi e aggressioni, sono stati arrestati poche ore fa dai Carabinieri in provincia di Palermo. Le buone notizie non finiscono qui. Altri 15 mafiosi nigeriani sono stati arrestati a Torino dalla Polizia, che poi ha ammanettato altri 8 spacciatori (titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari e clandestini) a Bolzano. Grazie alle Forze dell'Ordine! La giornata comincia bene!".


Ma la giornata, per il ministro dell'Interno, non è proseguita altrettanto bene. La reazione di Spataro non si è fatta attendere, ed è arrivata sotto forma di un duro comunicato stampa: "All'inizio della mattinata odierna - scrive il procuratore -  il Ministro dell'Interno ha diffuso un tweet in cui, facendo seguito ad altro precedente, afferma: '..non solo, anche a Torino altri 15 mafiosi nigeriani sono stati fermati dalla Polizia', facendo seguire riferimenti ad arresti avvenuti altrove".  Spataro non fornisce ulteriori elementi sull'indagine in corso: si tratta, secondo indiscrezioni, di un'inchiesta su traffico di prostituzione e spaccio di droga che arriva a distanza di anni da una precedente prima tranche sulla mafia nigeriana e in particolare sul gruppo criminale degli "Eiye"che si è conclusa nel gennaio scorso con 21 condanne fino a dieci anni di carcere.

Matteo Salvini ha dimenticato di essere un ministro della Repubblica

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