«Il racconto di una giornata che difficilmente dimenticheremo!» con questa presentazione il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha deciso di dare in pasto al pubblico di Facebook un video di tre minuti e cinquanta secondi che “racconta” l’arrivo in Italia del terrorista Cesare Battisti. Il filmato, accompagnato da un’odiosa musichetta trionfante ma al tempo stesso “intimista”, mostra la giornata dell’arrivo di Battisti in Italia, l’atterraggio a Ciampino, le procedure per il trasferimento nel carcere di Oristano dove il terrorista dei PAC sconterà la sua pena.
Lo show di Bonafede che mette a repentaglio gli agenti di Polizia
L’esposizione del corpo di Battisti, come un trofeo, si attaglia ben poco al concetto di giustizia in uso nel mondo Occidentale nei paesi democratici. Ma evidentemente il ministro aveva bisogno di celebrare qualche successo personale. Motivo per cui – alla moda di Salvini – si è fatto fotografare con addosso la giacca della Polizia Penitenziaria e ha imbastito il grande show dell’arrivo di Battisti dalla Bolivia. Ma nella foga dei festeggiamenti, e davvero mancava solo uno scatto di Bonafede col pugnetto alzato come il collega Toninelli al Senato qualche tempo fa o una bottiglia di spumante stappata in favore di telecamere, Bonafede ha scritto una pagina vergognosa nella storia della propaganda di regime e commesso più di una violazione dei diritti di un condannato.
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