Grazie all’analisi di immagini satellitari una ricercatrice della NASA ha dimostrato che in Antartide è in atto un catastrofico processo di scioglimento dei ghiacci, iniziato nel 2014. Fino ad allora negli inverni australi il ghiaccio si è accresciuto costantemente per 35 anni consecutivi, ma all’improvviso ha iniziato a sciogliersi a un ritmo drammatico. In soli tre anni sono andati perduti 2 milioni di chilometri quadrati di ghiaccio.
Anche i ghiacci dell'Antartide si stanno sciogliendo a un ritmo drammatico: in soli tre anni, dal 2014 al 2017, il Polo Sud ha infatti perduto un'area di ghiaccio più estesa del Messico. Si tratta di circa 2 milioni di chilometri quadrati di ghiaccio marino, che copre un'area quasi sette volte quella dell'Italia. A determinare questa sconvolgente impennata nello scioglimento dei ghiacci del Polo Sud è stata la ricercatrice Claire L. Parkinson del Laboratorio di scienze della criosfera della NASA, presso il Goddard Space Flight Center di Greenbelt (Maryland).
Rilievi satellitari. Sino a qualche tempo fa si riteneva che l'Antartide fosse quasi “immune” agli effetti dei cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo l'Artico, ma i dati satellitari esaminati dalla dottoressa Parkinson suggeriscono uno scenario differente. Analizzando l'estensione del ghiaccio sui mari che circondano il continente antartico negli ultimi 40 anni, nel 2014 è stata osservata una completa inversione dei fenomeni. Dalla fine degli anni '70 fino a 5 anni fa, infatti, il ghiaccio antartico ha continuato a crescere costantemente (durante gli inverni australi) raggiungendo il picco massimo proprio nel 2014. Poi, improvvisamente, è iniziato un calo drammatico, che come indicato in soli tre anni ha portato alla perdita di un'area estesa quanto il Messico.
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