La situazione è drammatica nella provincia di Polesie (regione di Kiev) in Ucraina. Immensi fumi acri liberatesi dagli incendi stanno causando seri problemi respiratori agli anziani e ai bambini, già sotto minaccia da coronavirus. Sono interessati tutti i villaggi della provincia, soprattutto Ragovka, Lugovichi, Radynka, Mar’yanovka, Maksimovichi. Markovka. E’ completamente bruciato il villaggio di Vilìcha. Molti bambini e le loro famiglie sono rimaste senza casa, vestiti, alimenti. Il fumo radioattivo agisce negativamente nell’organismo umano, soprattutto in quello dei bambini.
Gli elementi radioattivi rilasciati dalla combustione degli alberi si muovono nell’atmosfera tramite i venti, si spostano per lunghe distanze e si depositano sui terreni o contaminandoli di nuovo o per la prima volta. Gli incendi nella zona di esclusione oltre a determinare maggiori incorporazioni di Cesio137 nei bambini, aumentano i livelli ematici di omocisteina1, un amminoacido che determina, già in giovane età, infarti, trombosi, ictus oltre che aborti e malformazioni feto placentari. Tutto questo in bambini che, per la permanenza in territori afflitti dalle gravi conseguenze del fallout di Chernobyl, soffrono – nonostante siano passati 34 anni – di disturbi cardiaci (82%) e alterazioni tiroidee (55,2%).
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