ALESSANDRIA – “Una situazione assurda”. Federico, un nostro lettore residente ad Alessandria, ha scritto alla redazione di Radio Gold per raccontare la sua storia, tra timori, attese e speranze deluse, in particolare a causa di un “palese disservizio fornito dall’Asl di Alessandria“ rispetto all’emergenza coronavirus.
“Agli inizi di marzo scorso mio padre ha iniziato il periodo di isolamento domiciliare, in quanto siamo stati informati che un nostro amico di famiglia era risultato positivo al tampone, e mio padre 72enne era stato a suo stretto contatto la settimana prima. Posto così in isolamento, mio padre ha sviluppato velocemente i sintomi influenzali, e anche io ho iniziato ad accusare alcuni malesseri, tra cui mal di gola e febbre, che hanno comportato anche per me la necessità di isolamento.
Intanto, dall’Asl venivamo rassicurati che sarebbero venuti a effettuare il tampone a entrambi entro 48 ore (in quanto mio padre anziano e io immunodepresso). Da lì sono iniziati i problemi: dalla richiesta di tampone effettuata ai primi di marzo non abbiamo avuto più notizie per svariati giorni; abbiamo chiamato medici e 118 per chiedere se potevano venire a visitare almeno mio padre, essendo anziano, ma ci hanno detto che non si poteva. Abbiamo allora chiamato l’Asl per avere notizie, scoprendo amaramente che avevano perso i nostri dati e di conseguenza la richiesta di tampone non era stata attivata. Ripresero così nuovamente i nostri dati per l’effettuazione del tampone.
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