Non volete stare a casa in quarantena per l'epidemia? Non avete soldi per pagare le multe? Allora vi mettiamo alla berlina, in mezzo alla strada, così imparate. Seduti a terra, con i piedi incatenati in una trave di legno, una vera e propria gogna, come lo strumento punitivo, di contenzione, di controllo, di tortura, utilizzato prettamente durante il Medioevo. Solo che non vengono imprigionate mani e testa, ma solo i piedi. Questa incredibile, sicuramente arcaia forma di punizione, è in uso in questi giorni di quarantena a Tuchin, comune colombiano situato nella parte settentrionale del dipartimento di Cordova. La sua popolazione è indigena, discendente dell'etnia Zenú. La misura si applica a coloro che non rispettano l'isolamento per il coronavirus e transitano per le strade del piccolo comune, cuore del Paese per la produzione del cappello vueltiao, ovvero il particolare sombrero colombiano. I “colpevoli” vengono esposti al sole, la prima volta per 20 minuti, ma se la violazione della quarantena è ripetuta, il tempo della punizione aumenta progressivamente.
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