La camera mortuaria non basta più, arrivano le celle frigorifere. I decessi a marzo si sono triplicati rispetto alla media. Al dato dei residenti si aggiunge quello dei ricoverati in ospedale e degli ospiti delle residenze per anziani
VOGHERA. A Voghera il silenzio davanti alla camera mortuaria di via Barenghi è interrotto solo dal ritmo incessante degli addetti che scaricano le bare. «È così ogni giorno, dalle 8 del mattino fino a sera», dice un operatore in camice verde, guanti e mascherina. Sono le bare, in fila, a svelare una verità che neppure i manifesti funebri raccontano più, perché non vengono nemmeno affissi sui tabelloni vicino a piazza Duomo: Voghera è tra i centri più colpiti della provincia di Pavia. Lo dicono i numeri, impietosi. Numeri che sfuggono alle classifiche ufficiali sui morti da Covid e che dicono che i decessi a marzo sono quasi triplicati rispetto alla media.
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